Tra breve festeggeremo i 4 anni (il 13 Dicembre) dalla nostra scelta di stare qui in modo permanente. Non possiamo dire che siano volati, ma che abbiamo assaporato gli aspetti positivi e negativi di un cambio di vita abbastanza radicale sì.
Le giornate con clima pressoché uguale tutti i giorni dell’anno con piccoli scarti tra inverno ed estate ti tolgono i ricordi che si agganciano ad un fattore caldo-freddo. Il Natale ed il ferragosto, il caminetto e il condizionatore, la polenta e la pasta fredda, i cappotti e le magliette di cotone, sciare e nuotare. Tutte sensazioni di un passato ed un aggancio mentale ad eventi che ora risulta difficile applicare.
Cosa è cambiato in peggio dal 2015?
Indubbiamente non certo il nostro piacere a vivere qui. Ma in alcuni settori (soprattutto in quello dei costi) ci sono state parecchie “sorprese”:
- Gli affitti delle case sono aumentati parecchio. Un affitto di una casa da 800 euro al mese, vista oceano, due bagni, tre camere ora ne costa 1200.
- Il carrello della spesa al centro commerciale non si riempie più con 60 euro. Fare la spesa costa un buon 25% in più rispetto al 2015 così come in qualsiasi negozio, inclusi bar e ristoranti. Certamente ancora più conveniente che in Italia, ma mentre prima la immensa qualità della vita qui era oltretutto supportata dalla convenienza del risparmio, ora quest’ultima si è assotigliata. D’altronde la convenienza è sempre un valore aggiunto. Si impara nel caso a stare bene anche con poco se vivi in serenità e felicità in un posto meraviglioso.
- La viabilità di Las Palmas è peggiorata: corsie per ciclisti, scavi per “metropolitana”, aree divenute pedonali stanno complicando la vita a chi era abituato a brevi code o traffico generalmente abbastanza fluido. Ovviamente si tratta di una situazione temporanea (ci sono decine di cantieri aperti), ma ciò non toglie che a volte muoversi con l’auto sia frustrante.
- Troppi (specialmente italiani) sono venuti qui convinti di trovare il paradiso terrestre e qualsiasi tipo di opportunità magari aprendo un bar o magari una pizzeria. La loro incapacità è proseguita nell’aumentare i prezzi (di fatto facendo aumentare anche quelli della concorrenza) per poi scappare via lasciando debiti e distruzione facendo calare verticalmente la fiducia degli spagnoli nei confronti dei nostri connazionali. Chi arriva qui con solo la speranza di un futuro migliore ma senza un reddito che gli consenta una permanenza tranquilla per se stesso e famiglia per almeno 12 mesi, è meglio che lasci perdere. Principalmente perché tornerà più povero di quando è partito. Le opportunità ci sono (è importante sottolinearlo) ma ottenerle vuol dire perseveranza e non “gambling” o “speriamo mi vada bene”.
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