Italiani alle Canarie, luci e ombre

Prima di tutto buon 2017 🙂

Ci siamo ripresi dalla notte magica e siamo già tutti al lavoro, compreso Christian che ha già ricominciato con il II trimestre la sua 5a elementare.

Oggi mi sono imbattuto su due articoli de “La Provincia” (uno dei quotidiani dell’isola a maggiore tiratura) che parlano di italiani.

Cominciamo con le luci:

La Provincia, 16/1/2017

Gli italiani a Gran Canaria sono diventati la comunità “estera” (ma siamo in Europa) più consistente. Dietro di noi marocchini, cinesi, tedeschi e colombiani. La cosa insolita è che qui non esiste la classica “Little Italy” o la ghettizzazione come avviene per esempio negli Stati Uniti o Germania. Si fa fatica a trovarne, ma se passeggi per Las Canteras a tutte le ore sentirai espressioni dialettali italiane ben conosciute che si levano dai passanti. Ci si riconosce nei locali per un “Belìn” o un “Osti” e si avviano conversazioni piacevoli ma ciascuno è geloso della sua privacy come è giusto che sia.  Bello ritrovarsi e condividere esperienze a 4000 km dall’Italia.  Il ghetto,  nel peggiore senso della parola, non esiste in quanto la convivenza con gli spagnoli è delle migliori. Si fidano, ti capiscono, ti studiano, ti invidiano anche un po’ dal momento che l’Italia è conosciuta al mondo per i suoi tesori e la sua arte, nonostante le classi politiche che si avvicendano. Ti porgono un sorriso anche se non ti conoscono, negli uffici e nelle banche ti chiamano per nome (e non per cognome) e cercano di capire i tuoi buffi sforzi di mettere insieme una frase in spagnolo (io dopo un anno leggo, ascolto e traduco al volo… ma parlare… è un’altra cosa e ci vuole tempo.

Ci sono anche tanti ragazzi partiti con un sogno che si è avverato. Ecco un esempio:

Due ragazzi partiti da Bologna, hanno aperto quattro anni fa un bar caffetteria a Vegueta e dicono quanto segue a proposito della loro esperienza:

“Aquí ganamos menos dinero, pero vivimos más tranquilos. Esta ciudad es lo mejor de Canarias porque se vive bien y tiene mucha actividad cultural. Se puede hacer todo como en Italia; allí vives más estresado y no hay tanta seguridad como aquí. Allí a una chica no se le ocurre caminar sola después de las doce de la noche. A mí esto me recuerda Italia hace 30 años
Nos vinimos para hacer un cambio de vida. Lo conocíamos porque habíamos estado de turistas y como se vive aquí no se vive en ningún lado. Yo no vine a hacerme rico. Sabía a lo que venía y estoy bien. Aquí la gente es más acogedora. En Italia va cada uno a lo suyo. Después de estos años aquí, a mí me gusta más estar con canarios que con italianos”

Che tradotto significa:

“Qui  guadagnano meno soldi, ma viviamo più tranquilli. Questa è la migliore città nelle Isole Canarie perché  si vive bene ed ha un sacco di attività culturali. Si è in grado di avere tutto come in Italia. In Italia si vive con maggiore stress e non si ha la sicurezza come qui. In Italia  non è pensabile per una ragazza camminare da sola dopo mezzanotte. Per me questo posto mi ricorda l’Italia di 30 anni fa .
Siamo venuti qui per fare un cambiamento di vita. Sapevamo, perché siamo stati turisti,  che le persone come vivono qui,  non vivono da nessuna parte. Non sono venuto a farmi ricco. Sapevo a cosa andavo incontro e sto bene. Qui le persone sono più accoglienti. In Italia ognuno fa per sé. Dopo questi anni qui, mi piace stare con i canari più che con gli italiani “.

Sacrosante parole che condividiamo in toto, soprattutto per il fatto che qui non manca nulla, dai paesaggi di montagna all’oceano, dai centri commerciali ultra-forniti ai negozi di frutta, passando per sanità ed istruzione.

Questa è la vera integrazione: alla fine si conversa e si stringono amicizie con gli spagnoli, oltre a quelle con i connazionali.

E terminiamo con le ombre:

Esiste anche un’altra di categoria di italiani e non parlo di mafia o altro ma bensì dei “furbi”, di quelli che pensano di essere esponenti interstellari della cultura italiana del mondo e tutti gli altri sono aborigeni da colonizzare. Di quelli che cercano la pasta Barilla a tutti i costi e che trattano le persone con piglio ed arroganza. Eccone un esempio:

Detienen a una mujer que se fue de un hotel sin pagar cuatro noches
(
Canaria Noticias del 14/1/2017)

La Policía Nacional ha detenido a una mujer de 64 años y nacionalidad italiana que se hospedó durante cuatro noches en un hotel de la capital grancanaria que abandonó sin pagar una factura de 557 euros y después trató de hospedarse en otro, según ha informado hoy en un comunicado.
La detención de la mujer, que carecía de antecedentes policiales, se produjo después de que un conocido hotel de la capital grancanaria denunciara los hechos a la Policía y se pusiera en contacto con otros centros hoteleros de la ciudad para comunicar lo ocurrido.
El arresto de la mujer como presunta autora de un delito de estafa se llevó a cabo en el segundo hotel donde trató de hospedarse, señala la nota.
La detenida fue puesta a disposición de la autoridad judicial competente, añade el comunicado policial.

Vi riassumo l’articolo (in italiano):

E’ stata arrestata una donna italiana di 68 anni (!) dopo che è stata per 4 giorni in un hotel di Las Palmas ed è fuggita senza pagare.
Subito dopo ha prenotato un altro hotel e lì è stata presa.

Ecco. Questo che mi fa veramente incazzare. Si fa tanto per non qualificare l’italiano come le caricature mondiali che ormai l’immortalano, e adesso arriva questa a sputtanarci.

Dato che qui la giustizia funziona bene, spero che almeno qualche settimana di carcere la tipa se lo faccia, non solo per quello che ha fatto ma bensì per averci screditato in quello che i francesi spesso dicono di noi a braccia aperte. “..les italiens…!”.

Una risposta a “Italiani alle Canarie, luci e ombre”

  1. Salve , vorrei informazioni per venire a vivere alle Canarie , sono uno chef , ma non necessariamente ho intenzione di portare avanti la mia professione, se si può ben venga altrimenti, amen.
    Grazie

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